Siglato il Protocollo sindacale per promuovere il lavoro, l’innovazione e lo sviluppo del territorio

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Siglato questa mattina in Comune il Protocollo sindacale che contiene le linee di indirizzo per promuovere il lavoro, l’innovazione e lo sviluppo del territorio di Cremona così da accompagnare il modello di ripresa sostenibile da consolidare alla luce di quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il documento è stato sottoscritto per il Comune dal sindaco Gianluca Galimberti, affiancato dal vice sindaco e assessore al Territorio Andrea Virgilio, e dai rappresenti di CGIL, CISL Asse del Po, UIL, FP CGIL, SPI CGIL, FNP CISL Asse del Po, UILP UIL.

Nel documento le parti condividono innanzitutto che il metodo del confronto e della contrattazione in ogni ambito e ad ogni livello, dai caratteri di anticipo e di inclusione, così come definito nell’accordo sottoscritto il 30 novembre 2021, dovrà essere sistematico per costruire un “Modello Cremona” di progresso inclusivo e di coesione sociale, che abbia al centro il metodo della partecipazione e il protagonismo dei corpi intermedi.

Le risorse europee dovranno inoltre essere per il Comune di Cremona un volano e moltiplicatore di lavoro, innovazione, sviluppo e coesione in modo che il territorio sia aggiornato con le novità della tecnologia e dell’innovazione, con le necessità dei collegamenti viabilistici, e nel contempo con la riduzione delle diseguaglianze socioeconomiche, dei saperi, del digital divide: il lavoro dev’essere infatti il protagonista della progettazione del territorio cremonese dei prossimi anni, con una specifica e tempestiva azione adeguata ad ammortizzare gli effetti della pandemia sui lavoratori che saranno espulsi dai settori in crisi.

Tra gli obiettivi primari condivisi attraverso il Protocollo, l’incremento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro e il fatto che le risorse europee dovranno essere indirizzate a rafforzarne la stabilità occupazionale. Andranno favoriti i servizi di welfare a sostegno della genitorialità e della condivisione dei carichi di cura nelle famiglie per consentire la continuità lavorativa.

I sottoscrittori condividono che le grandi trasformazioni urbane devono essere leva di inclusione e coesione sociale per tutto il tessuto cittadino e devono essere progettate in funzione della sostenibilità. Sono ritenute una priorità l’Economia circolare e la rigenerazione del ciclo produttivo con l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Le energie rinnovabili sono ritenute fondamentali per lo sviluppo del territorio: differenziazione dell’approvvigionamento, mobilità sostenibile, mezzi pubblici elettrici. La transizione verde ed ecologica deve avere le risorse per ridurre le emissioni, rivedere il ciclo dei rifiuti, migliorare l’efficienza energetica e la salvaguardia dell’ambiente.

Partendo dalla condivisione di tutti questi temi, le Parti chiedono al Governo che gli enti locali giochino un ruolo protagonista nella definizione delle linee di intervento; che le risorse destinate al Comune di Cremona siano adeguate per raggiungere gli obiettivi indicati; che venga declinato e generalizzato il modello che ha al centro le relazioni ed il coinvolgimento delle Parti sociali, la contrattazione d’anticipo, anche a presidio della legalità, in particolare per le grandi opere e per i progetti finanziati dai fondi europei: gli esiti della contrattazione dovranno trovare declinazione anche negli atti regolatori degli enti locali.

Nel documento viene inoltre sottolineato che governare, a livello territoriale, questo processo di trasformazione, che deve necessariamente coinvolgere una pluralità di attori e che richiede un’implementazione efficace e tempestiva di un ampio spettro di azioni, significa assolvere ad una responsabilità sociale fondamentale e impegnarsi affinché l’occasione data dal Next Generation EU e a sua volta dal PNRR sia un concreto e strutturato mutamento e superamento delle diseguaglianze.

Per questo, alla base di tale processo vi è la convinzione che un vero superamento delle diseguaglianze passa per un metodo di lavoro e degli attori coinvolti: il metodo è dunque un Patto per il lavoro, organizzato su un modello di relazioni cooperative, basato sull’alleanza tra i protagonisti più coinvolti nei processi economici e sociali del territorio di Cremona.

I sottoscrittori del Patto per il lavoro faranno parte del Tavolo del Patto in una collaborazione paritetica e di reciproca assunzione di responsabilità. Per facilitare le attività proposta e di confronto, verrà costruito un “cruscotto di controllo” che permetterà la lettura dell’avanzamento delle azioni previste e la verifica degli obiettivi occupazionali e di rilancio economico e sociale.

 

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