Per iniziativa delle famiglie Bittanti e Antonioli, nel 1977 è stato istituito un premio annuale di bontà intitolato alla memoria di Lidia Bittanti.
L’Amministrazione Comunale, apprezzando il gesto e condividendone le finalità, si è assunta il compito di erogare il premio ogni anno.
Il bando è disponibile più avanti in questa pagina, nella sezione contenuti correlati.
Più avanti in questa pagina sono consultabili video e immagini dei premiati negli ultimi anni.
CHI E' LIDIA BITTANTI
Lidia Bittanti nasce a Cremona il 17 settembre 1906, la prima di quattro figli.
Diventata una giovane donna, Lidia decide di staccarsi dalla famiglia, lascia Cremona e con una amica si sposta nella città di Parma per avviare un’attività commerciale, un negozio di biancheria. Manifesta da subito la sua intraprendenza, sa muoversi con disinvoltura e abilità. Il commercio è la sua vita e con coraggio si divide dall’amica aprendo un negozio tutto suo. Mantiene lo stesso articolo di vendita ma prende contatti con la città di Firenze e avvia una fiorente azienda di confezioni: la IMCERF, acronimo di “Impresa Confezioni e Ricami Fiorentini”.
Passano gli anni, il negozio non basta più. Dopo essersi sposata inizia un’attività di vendita dei suoi articoli ad altri negozi e in altre città.
Nel 1955 rientra a Cremona. Ancora una volta si rinnova, ha capacità e idee in campo commerciale. Decide per una nuova attività: non vuole più vendere prodotti realizzati da altre aziende ma vendere ciò che lei stessa produce.
L’orientamento è per un’articolo nuovo in espansione sul mercato: il costume da bagno. Conosceva il mercato e aveva fatto la sua scelta. Alcuni famigliari, a vario titolo, l’aiuteranno ma è lei che porta avanti e sviluppa quella che rimarrà pur sempre una piccola attività imprenditoriale. Sa progredire ma soprattutto rinnovarsi per seguire un mercato in evoluzione.
La grande mossa fu andare negli Stati Uniti a rifornirsi di un prodotto nuovo per fare i costumi da bagno, il tessuto LASTEX, che rivoluzionò il mercato.
La sua vita fu semplice e misurata; visse fino alla fine con la vicinanza di sua mamma in una casa in Via Elio Crotti in Cremona. Al piano terreno il laboratorio e gli uffici. Si interessava di tutto il ciclo della lavorazione dei costumi da bagno. Negli ultimi anni però cedette la gestione del laboratorio e curò totalmente il rapporto commerciale con i suoi clienti.
Condusse la sua azienda fino al 1966 quanto una grave malattia la obbligò in poco tempo a lasciare. Fu lucida fino all’ultimo e come suo desiderio ebbe modo di esprimere le sue volontà nel segno dell’altruismo e della solidarietà, valori in cui credeva e che la famiglia rispettò pienamente.
Destinò un aiuto economico a diverse presone che sapeva in difficoltà e volle che il suo denaro fosse destinato ai giovani.
E’ così che la famiglia decise fra le varie espressioni del suo desiderio di istituire un premio di bontà a lei intitolato e rivolto ai giovani.
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