Consegnato il Premio Enrica Sovena Tansini

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Questo pomeriggio, nella Sala Giunta di Palazzo Comunale, presenti il Sindaco Gian Carlo Corada e l'Assessore alle Attività Culturali Gianfranco Berneri, è avvenuta la cerimonia di consegna del Premio biennale intitolato alla memoria di Enrica Sovena Tansini, destinato a tesi in storia cremonese o in storia dell'arte cremonese. A seguito del bando sono pervenute, entro il termine stabilito, 23 tesi di laurea.

La commissione giudicatrice, assente il professore Dario Piccinelli, e composta da Maria Luisa Corsi, Massimo Terzi, Mina Gregori e Andrea Mosconi, esaminati gli elaborati sulla base di alcuni principi quali l'originalità del lavoro, qualità del lavoro compiuto nonché ricerca e dell'uso delle fonti, all'unanimità si è espressa per il conferimento del premio dell'importo di € 550,00 a ciascuna delle seguenti tesi:

Vincenzo Guindani (1863-1909) di Davide Pedrabissi, presentata all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con la conseguente motivazione:

La tesi sullo scultore Vincenzo Guindani e le sue opere nel cimitero monumentale di Cremona è un contributo importante ed originale, incentrato su una delle maggiori presenze nel cimitero. Lo studio è arricchito dalla documentazione archivistica e grafica sulle sculture e monumenti distrutti; ne risalta anche la biografia del Guindani. E' un contributo importante per l'indagine su un complesso da rivalutare nella storia urbanistica ed artistica di Cremona.

La rivista cremonese "Eccoci" (1935-1943): prime indagini sulle pagine culturali di Silvia Bassi, presentata all'Università degli Studi di Pavia, con la seguente motivazione:

La ricerca traccia il quadro degli orientamenti culturali che emergono dalla rivista quindicinale degli universitari fascisti cremonesi, soffermandosi sulla significativa presenza di collaboratori esterni nei numeri del 1943, quali Paolo Grassi, Giorgio Strehler, Beniamino Joppolo. Il lavoro si qualifica per maturità di scrittura e, particolarmente, per l'ottimo indirizzo metodologico che consente di offrire, grazie anche agli accurati indici, un nuovo e valido contributo ad ulteriori studi di una rinnovata attenzione alla storia del fascismo cremonese.

La commissione ha ritenuto inoltre di segnalare le seguenti tesi:

Gli edifici religiosi medievali della diocesi di Cremona tra Oglio e Po (XI-XII secolo) di Giorgio Milanesi, presentata all'Università degli Studi di Parma:

E' un'interessante e complessiva ricognizione sul campo, che analizza in modo organico il sistema degli edifici religiosi romanici minori ancora presenti sul territorio, che, incrociando informazioni provenienti da fonti scritte con quelle ricavate dall'analisi diretta delle strutture, stimola nuove connessioni e confronti con i modelli cittadini più celebrati. La tesi è apprezzabile per la correttezza formale e l'ulteriore approfondimento che ne può derivare in ambito cremonese.

I due Montaldi. Una via italiana all'antropologia di Costanza Bertolotti, presentata all'Università degli Studi di Pisa:

Approfondisce un aspetto della storia contemporanea cremonese attraverso le posizioni politiche di Danilo Montali, ricostruite attraverso la storia del padre, di un gruppo di anarchici e di alcuni emarginati in parallelo all'evoluzione del partito comunista nell'arco di cinquant'anni da formazione internazionalista e rivoluzionaria a forza politica interclassista, nazionale e riformista. Il lavoro è apprezzabile per correttezza ed agilità formale.

Membra disiecta di due Bibbie dell'Archivio di Stato di Cremona (fondo notarile - fragmenta codicum) di Gianantonio Pisati, presentata all'Università degli Studi di Pavia:

Analisi e trascrizione di inediti frammenti pergamenacei provenienti da codici biblici: si segnala per lo studio impegnativo, felicemente supportato da lodevole conoscenza del latino e da buona acquisizione dei criteri paleografici e codicologici.

Collezioni cremonesi del XVII - XVIII secolo di Eva Coti Zelati presentata all'Università degli Studi di Parma:

Il lavoro approfondisce lo studio di alcuni inventari nobiliari di famiglie cremonesi. Una parte considerevole della ricerca è stata dedicata allo spoglio di protocolli notarli conservati presso l'Archivio di Stato di Cremona. Restituisce il "tipo d'uso" delle dimore aristocratiche, gli ambienti, la scelta e il gusto dettati sia dal periodo storico artistico, sia suggeriti dalle relazioni personali dei singoli proprietari. Porta inoltre elementi di novità alla conoscenza del collezionismo cremonese.

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